Ariocarpus

Il genere Ariocarpus è formato da poche specie, tutte incluse nella lista CITES perché soggette a raccolta indiscriminata a fini commerciali, a causa della loro lentezza di crescita in coltivazione.

Etimologia il nome ed è formato da aria (Sorbus aria = Sorbo montano o farinaccio) e carpos, che in greco significa 'frutto' e quindi significa 'dal frutto simile a quello del sorbo montano'.
Specie tipo Ariocarpus retusus Shdw.
Sinonimi Roseocactus, Berg. e Neogomesia Csda.
Origine naturale Originario delle zone desertiche che vanno dal nord del Messico fino agli Stati Uniti meridionali (Sud del Texas).

Gli ariocarpus provengono da regioni aride con piogge concentrate nella stagione primaverile-estive e aridità persistente nella stagione autunno-vernina. La temperatura nel periodo invernale può raggiungere alcuni gradi sottozero. Le piante colonizzano zone esposte al pieno sole, con terreni poco evoluti, rocciosi oppure limoso-sabbiosi (A. kotschoubeyanus), con dotazione organica scarsa o assente. Il tipo di vegetazione associata è quello del matorrale xerofilo, formato da yucche, agavi e bassi arbusti spinosi. L'impollinazione è entomofila, mentre la distribuzione dei semi è igrocora (dilavamento da acqua piovana) e, in coltivazione, mirmecocora (attuata dalle formiche).

Descrizione

Sono cactus di lenta crescita, geofitiche (l'apice del loro fusto rimane al di sotto del livello del suolo oppure poco al di sopra di esso), dotate di una grossa radice napiforme, internamente concamerata e contenente mucillagini semiliquide.

Moltiplicazione: da seme, con l'eccezione di cultivar particolari, propagate solo mediante l'innesto.
Tutte le specie producono tubercoli più o meno embricati, lisci o fessurati. Sono piante totalmente inermi, anche se raramente appaiono spine rudimentali, soprattutto nei semenzali. I fiori sono vistosi per dimensione, di colore da bianco, rosato, magenta o giallo. I frutti sono poco consistenti e privi di polpa, con un sottile tegumento che una volta asciutto si lacera facilmente, liberando i semi.

Coltivazione

Sono piante resistenti e di facile mantenimento, purché si rispetti il lungo periodo di stasi invernale, in cui sono da mantenere asciutte in un ambiente fresco e luminoso. Consigliamo di evitare l'uso di sostanza organica nel substrato di coltivazione e di provvedere a concimazioni adeguate e annaffiature regolari in primavera-estate. Particolare importanza riveste la protezione contro la cocciniglia radicale, che causa il blocco della crescita, l'ingiallimento dei tubercoli e l'insorgenza di marciumi anche letali.