Opuntia
Opuntia, di cui in Italia si conosce bene la specie messicana Opuntia ficus-indica (il fico d'India) è un vasto genere che conta specie molto resistenti al freddo e altre, più delicate, provenienti dalle regioni tropicali più calde e umide.
Etimologia | Opuntia deriva dal greco antico Opus, città nei pressi di Tebe. Il nome è riferito da Teofrasto per indicare un tipo di pianta edule mai identificata. |
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Specie tipo | Opuntia humifusa Mill. |
Sinonimi | Marenopuntia, Backeb. |
Origine naturale | Opuntia è un genere diffuso nelle zone sub-aride e aride delle Americhe. |
Alcune varietà di Opuntia sono state introdotte in Europa a partire dal XVII secolo per il loro impiego come foraggio e per la produzione del frutto, il fico d'India. Oppure per l'allevamento della cocciniglia Dactylopius coccus, un insetto parassita da cui si estrae il pigmento rosso cocciniglia, molto prezioso in antichità.
Alcune specie sono estremamente resistenti al freddo, per cui sono impiegate nella realizzazione di giardini rocciosi o aridi nelle zone climatiche non adatte all'uso di varietà di piante ornamentali esotiche più delicate. Grazie alle forti spine talune varietà sono anche impiegate come barriere anti-intrusione.
Descrizione
Le opuntia si distinguono per l'accrescimento a segmenti o ramificazioni successive. Da un fusto principale si producono fusti secondari e così via, fino alla formazione di piante a portamento arbustivo o arboreo. Il fusto delle opuntie è appiattito e ovale, e tende ad assumere l'aspetto di una una lamina fogliare. Questa forma particolare di fusto è definita cladodio. Altro carattere distintivo è la presenza di spine microscopiche (glochidi) capaci di penetrare facilmente la cute, infliggendo prurito fastidioso o dolore acuto.
Tassonomia
A causa della facilità di ibridazione in natura e dell'inconsistenza delle descrizioni botaniche relative al genere opuntia, la classificazione delle varie specie è talvolta difficile se non impossibile. In tal senso l'unica soluzione consiste nell'ottenere materiale certificato e di sicura determinazione.
Un tempo, il genere Opuntia comprendeva diversi sottogeneri:
- Austrocylindropuntia
- Brasiliopuntia
- Corynopuntia
- Cylindropuntia
- Micropuntia
- Miqueliopuntia
Attualmente tali sottogeneri sono stati separati da Opuntia ed elevati al rango di genere.
Uso
La coltura del fico d'India costituisce una soluzione interessante per la messa a reddito di terreni aridi e quindi improduttivi per alcune regioni del meridione e delle isole, sia come essenza foraggera o da frutto, per cui sono state selezionate le cultivar bianca, gialla e rossa, sia per i sottoprodotti della lavorazione delle pale (cladodi) e dei semi, da cui si estraggono principi utili in cosmesi e in medicina.
Esigenze
Tutte le Opuntia esigono terreni minerali, poveri, esenti da ristagno idrico. Prediligono le posizioni soleggiate e tollerano la salsedine.
Oltre alle specie resistenti al freddo (definite 'frosty-hardy' dagli anglosassoni), esistono numerose opuntia più delicate, di aspetto assai gradevole la cui coltivazione è da farsi in vaso, per poter essere ricoverate in luoghi protetti dal freddo e dall'umidità eccessivi in inverno.
Avversità
Le piante di Opuntia sono particolarmente sensibili all'aggressione della cocciniglia a scudetto Diaspis echinocacti. La lotta si attua con prodotti specifici anti-cocciniglia, evitando l'uso degli olî bianchi, poiché rovinano la cute delle opuntia.
Curiosità
Le opuntia sono tutte dotate di antere tigmotropiche. Il fenomeno, scoperto da Charles Darwin, consiste nel rapido movimento delle antere quando sono strofinate: in tal modo gli insetti che si introducono nel fiore in cerca di nettare sono imbrattati di polline con maggior efficacia rispetto a fiori con antere statiche.